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IDN Global News

L’agenda per il disarmo del capo delle Nazioni Unite incontra delle difficoltà

Di Jayantha Dhanapala

La nuova agenda per il disarmo del Segretario generale delle Nazioni Unite denominata “Garantire il nostro futuro comune”, non sembra in grado di assicurare il nostro futuro comune con gli attuali attori,” scrive Jayantha Dhanapala, ambasciatore in pensione dello Sri Lanka ed ex Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per il disarmo. “Dobbiamo attendere un cambio degli attori oppure cercare fra le macerie dei negoziati falliti per una nuova partenza. Ma ciò dipende dagli imprevedibili Trump e Kim Jong Un,” aggiunge.

KANDY (IDN) – Il tanto annunciato programma di disarmo del Segretario generale delle Nazioni Unite è stato svelato il 24 maggio in una conferenza universitaria nella città di Ginevra.

Giunge durante il secondo anno del mandato di António Guterres quando la scena è stata purtroppo dominata dalle pagliacciate esibizioniste di Trump con le sue dichiarazioni bellicose sulla superiorità militare, in particolare dell’arsenale nucleare, degli Stati Uniti.

E tutto ciò avviene nonostante l’infuriare dei conflitti in Siria, Yemen e altre parti del mondo con l’utilizzo di armi proibite come le armi chimiche e nuove tecnologie belliche che utilizzano l’intelligenza artificiale. Il simbolismo di un pubblico giovanile e il suo probabile impatto per il futuro è inequivocabile.

L’Assemblea generale aveva concordato appena un mese prima, il 26 aprile, che la conferenza internazionale di alto livello delle Nazioni Unite sul disarmo nucleare sarebbe stata rinviata a tempo indeterminato.

Il contesto immutato è stato descritto in modo accurato dal capo delle Nazioni Unite: “Allo stesso tempo, la natura stessa della guerra è cambiata.

“I conflitti sono ora più frequenti, più lunghi e più devastanti per le popolazioni civili. Le guerre civili sono collegate a rivalità regionali e globali. A volte vengono trovate parti belligeranti – violenti estremisti, terroristi, milizie organizzate e criminali comuni. E questi gruppi hanno a disposizione un vasto arsenale che include sia pistole che droni o missili balistici e cercano costantemente di rafforzarsi.

“La spesa militare è in aumento e la corsa agli armamenti sta accelerando in tutto il mondo, specialmente nelle regioni più pericolose.

“L’anno scorso, gli acquisti di armi e la spesa militare è ammontata a più di 1,7 mila miliardi di dollari: una somma record dalla caduta del Muro di Berlino, che è circa 80 volte l’importo necessario per gli aiuti umanitari globali.

“Le armi chimiche sono riapparse. La comunità internazionale è divisa e non prende provvedimenti per combatterle in maniera efficace.

“Esplosivi potenti e devastanti progettati per il campo di battaglia sono ora utilizzate nelle are popolate.

“E stanno emergendo nuove armi che utilizzano l’intelligenza artificiale e sistemi autonomi, violando le leggi e convenzioni esistenti.

“Nel frattempo, l’azione per porre fine alla povertà, promuovere la salute e l’educazione, combattere il cambiamento climatico e proteggere il nostro pianeta, viene privata delle risorse necessarie.”

Anche in circostanze normali il Segretario generale delle Nazioni Unite ha difficoltà nel trasmettere i suoi messaggi sulla pace e il disarmo tra i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza con i loro arsenali nucleari.

Il semplice piano di 5 punti di Ban Ki Moon è stato annunciato e ignorato dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza. Potevano dar voce alla cinica risposta di Joseph Stalin al Papa di quanto fosse diviso. La posizione comune di questi P5 è che, in quanto presunti responsabili delle decisioni globali, vogliono un SG che sia più “Segretario” che “Generale”.

L’ineguagliabile legittimità del ruolo delle Nazioni Unite per la pace globale e il disarmo risale alle origini delle Nazioni Unite e al fatto che la prima risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del gennaio 1946, era incentrata sul disarmo nucleare.

Abbiamo attraversato la Guerra Fredda quando la spaventosa imminenza della guerra nucleare su scala globale emerse drammaticamente nella crisi missilistica cubana del 1962.

Oggi nove paesi – cinque dei quali all’interno del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT) di 50 anni fa – possiedono circa 15000 testate nucleari pronte ad essere lanciate tramite una politica deliberata o un incidente incosciente capace di innescare un olocausto nucleare.

Il famoso Orologio dell’apocalisse del Bollettino degli Scienziati Atomici di Chicago, al quale una volta partecipai come membro del suo Consiglio di scienza e sicurezza, è ora a DUE MINITUI DALLA MEZZANOTTE – il più vicino mai stato dalla Guerra Fredda.

Ho avuto la fortuna di essere un membro della Commissione di Canberra del 1996 sull’eliminazione delle armi nucleari – un gruppo multilaterale convocato dal governo australiano.

La sua relazione dichiarava in maniera indimenticabile: “Le armi nucleari sono possedute da una manciata di stati che insistono sul fatto che queste armi forniscano vantaggi unici di sicurezza, eppure si riservano il diritto esclusivo di possederle. Questa situazione è fortemente discriminatoria e pertanto instabile; non può essere sostenuta. Il possesso delle armi nucleari da parte di qualsiasi stato è uno stimolo costante per altri stati per acquisirle.

“Il mondo affronta le minacce della proliferazione nucleare e del terrorismo nucleare. Queste minacce stanno crescendo. Devono essere rimosse.

“Per questi motivi, una realtà centrale è che le armi nucleari diminuiscono la sicurezza di tutti gli stati. Infatti, gli stati che le possiedono diventano essi stessi bersagli delle armi nucleari.”

L’ultima Agenda delle Nazioni Unite per il disarmo, con la sua evocativa gru di carta origami che simboleggia la pace, produce argomenti potenti analizzando l’ambiente di sicurezza a livello globale e regionale.

Il documento, che illustra con pazienza il motivo per cui abbiamo bisogno di una nuova Agenda per il disarmo nell’ambito delle crescenti spese militari, descrive il disarmo per salvare l’umanità; il disarmo per salvare vite; il disarmo per le generazioni future e il rafforzamento delle collaborazioni per il disarmo.

Supportato da riquadri individuali dedicati a temi speciali, cifre e tabelle statistiche, gli argomenti vengono sottoposti a un controllo preciso e rigoroso.

La prima sessione speciale delle Nazioni Unite dedicata al disarmo, venne convocata nel 1978 su richiesta della coalizione dei paesi non allineati, aprì nuovi orizzonti con uno storico documento finale che creava una speciale macchina per la deliberazione e la negoziazione del disarmo. Gran parte della macchina è ora, quaranta anni più tardi, arrugginita e inattiva. Non è chiaro come la nuova agenda verrà immessa in questo sistema inefficace e chi sarà la forza motrice.

La società civile internazionale ha già aiutato a realizzare nel 2017 il Trattato per l’abolizione delle armi nucleari, con l’ICAN che ha vinto il Premio Nobel per la pace del 2017. Quel trattato sta guadagnando sostegno, ma lentamente.

Il NPT si riunirà nel 2020 per la sua ritualistica Conferenza di revisione.

La proficua negoziazione del JCPOA dell’UE con l’Iran è stata distrutta da Trump incoraggiato da Netanyahu e dall’Arabia Saudita.

Solo la possibilità di una soluzione pacifica del “tira e molla” della minaccia nucleare della Corea del Nord al vertice di Singapore promette un segnale positivo.

È improbabile che la nuova Agenda per il disarmo del Segretario generale delle Nazioni Unite possa garantire il nostro futuro comune con gli attuali attori. Dovremo attendere un cambio degli attori oppure cercare fra le macerie dei negoziati falliti per una nuova partenza.

Ma ciò dipende dagli imprevedibili Trump e Kim Jong Un. [IDN-InDepthNews – 7 giugno 2018]

Foto: Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres parla all’Università di Ginevra, avviando la sua Agenda per il disarmo, il 24 maggio 2018. UN Photo/Jean-Marc Ferre.

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