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IDN Global News

Dietro i nuovi lanci missilistici della Corea del Nord in mezzo alla pandemia di coronavirus

Di Santo D. Banerjee

NEW YORK (IDN) – Mentre la comunità internazionale era assorta nella lotta alla pandemia COVID-19, quest’anno è stata costretta anche a rispondere ai primi lanci missilistici della Corea del Nord. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito a porte chiuse il 5 marzo ma non è riuscito a concordare una risoluzione.

Tuttavia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Estonia e Belgio hanno dichiarato in una “comunicato congiunto” di essere “profondamente preoccupati per i test di missili balistici del 1 marzo della Repubblica Popolare Democratica di Corea” (RPDC).

Mentre Gran Bretagna e Francia sono due dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, Germania, Estonia e Belgio non lo sono.

La dichiarazione ha sottolineato che la RPDC ha condotto 14 serie di lanci di missili balistici da maggio 2019. “Ha continuato a gestire i suoi programmi relativi a missili nucleari e balistici. Il gruppo di esperti che lavorano nella Repubblica democratica popolare di Corea ha continuamente messo in luce tali sforzi”.

I due membri permanenti e i tre non permanenti del Consiglio di sicurezza hanno condannato “tali azioni provocatorie” che “minano la sicurezza e la stabilità regionali, nonché la pace e la sicurezza internazionale, e sono in chiara violazione delle risoluzioni che il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato all’unanimità”.

Hanno affermato di “continuare a sollecitare la RPDC a impegnarsi, con fiducia, in negoziati significativi con gi Stati Uniti volti alla denuclearizzazione, e ad adottare misure concrete per l’abbandono di tutte le armi di distruzione di massa e dei programmi relativi ai missili balistici in maniera completa, verificabile e irreversibile e di astenersi da ulteriori provocazioni”.

Hanno aggiunto: “Non esiste altro modo per ottenere sicurezza e stabilità nella penisola coreana. Le continue provocazioni rischiano di minare la prospettiva di negoziati di successo”.

Sullo sfondo dell’incapacità del Consiglio di sicurezza di concordare una risoluzione – secondo quanto riferito, a causa del dissenso tra Stati Uniti, Russia e Cina – i cinque hanno dichiarato: “È essenziale che il Consiglio di sicurezza garantisca la piena attuazione delle sue risoluzioni e che le sanzioni restino in vigore”.

La Russia e la Cina temono che le sanzioni stiano danneggiando i civili nordcoreani e hanno espresso la speranza che allentare alcune restrizioni potrebbe contribuire a sbloccare un punto morto nei colloqui nucleari tra Washington e Pyongyang.

I due hanno presentato un progetto di risoluzione, a dicembre 2019, che revoca le sanzioni per le industrie che hanno fatto guadagnare alla Corea del Nord centinaia di milioni di dollari. Tali sanzioni erano state imposte, nel 2016 e nel 2017, per tagliare i finanziament ai programmi nucleari e missilistici di Pyongyang. La RPDC, dal 2006, è soggetta alle sanzioni dell’ONU, insieme al Consiglio di Sicurezza che le ha riafforzate all.unanimita’ nel corso degli anni, per i suoi missili e i suoi programmi nucleari.

L’ambasciatore cinese delle Nazioni Unite Zhang Jun ha detto ai giornalisti, il 2 marzo: “Quel testo del progetto di risoluzione rimane sul tavolo e siamo aperti ad ogni opinione su questo. Riteniamo che sia un passo molto importante creare un ambiente più favorevole per l’ulteriore miglioramento della situazione nella penisola coreana.”

La dichiarazione congiunta di Gran Bretagna, Germania, Francia, Estonia e Belgio ha invitato la comunità internazionale “a rispettare l’obbligo di applicare rigorosamente tali sanzioni, anche facendo riferimento alla loro attuazione in conformità con le risoluzioni adottate dal Consiglio”.

Commentando i rapporti sui test di altri due missili balistici da parte della Corea del Nord il 21 marzo, un portavoce del Foreign Office tedesco “con veemenza” ha condannato i test dei due missili balistici a corto raggio. “Con due test su diversi missili questo mese …, la Corea del Nord ha ancora una volta violato i suoi obblighi ai sensi delle rilevanti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Conducendo questi test, la Corea del Nord sta irresponsabilmente mettendo a repentaglio la sicurezza internazionale”, ha detto il portavoce del Foreign Office.

Il governo tedesco ha invitato la Corea del Nord a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale e, in particolare, ad astenersi dal collaudare ulteriori missili balistici, nonché ad accettare l’offerta degli Stati Uniti di riprendere i negoziati interrotti dalla Corea del Nord.

Gli osservatori affermano che dal crollo del secondo vertice Kim-Trump il 27-28 febbraio 2019 in Vietnam, la RPDC ha ripreso l’attività balistica e il lancio di armi per ampliare le sue capacità militari. Ricordano che Kim ha iniziato il nuovo anno promettendo di rafforzare il suo deterrente nucleare di fronte alle sanzioni e alle pressioni “da gangster” degli statunitensi.

Christopher Ford, il Vice Segretario di Stato americano per la sicurezza internazionale e la non proliferazione, ha ribadito in una riunione informativa del 19 marzo che l’amministrazione Trump è “pronta, disponibile e preparata” ad avviare discussioni, a livello operativo, con la Corea del Nord volte a realizzare gli impegni assunti nel primo vertice a Singapore “il più presto possibile”.

Kim ha promesso vagamente, nei colloqui a Singapore del 2018, di lavorare per la completa denuclearizzazione della penisola coreana e i due leader hanno concordato di migliorare le relazioni per costruire una pace duratura. Ma i loro due vertici successivi e le altre riunioni di fondo non hanno compiuto molti progressi nell’approfondire tali accordi.

Secondo Stephen Nagy, senior professore associato presso la International Christian University, i lanci di marzo avevano lo scopo di focalizzare nuovamente l’attenzione dell’amministrazione Trump sulla Corea del Nord, nel tentativo di ottenere un po ‘di rifornimenti sanitari e possibili aiuti durante la diffusione dell’epidemia di COVID-19.

“Tenendo presente il fallimento della diplomazia di Kim, il mondo si è distratto con l’epidemia COVID-19 e l’amministrazione Trump non ha nemmeno discusso della Corea del Nord. Il test missilistico di Pyongyang sta segnalando agli Stati Uniti che la Corea del Nord è ancora una forza dirompente che deve essere affrontata”, Kyodo News ha citato Nagy.

In effetti, anche altri esperti di affari esteri si aspettano che la RPDC continui a sparare missili perche’ Kim potrebbe pensare che Trump, che sta cercando un secondo mandato in carica, non voglia essere umiliato da Pyongyang in vista delle elezioni presidenziali statunitensi a novembre.

Una fonte diplomatica, tuttavia, ha espresso scetticismo sul fatto che Kim avrebbe intensificato le sue provocazioni contro gli Stati Uniti, dal momento che la diffusione del nuovo virus ha apparentemente inferto un duro colpo all’economia della Corea del Nord. [IDN-InDepthNews – 25 marzo 2020]

Foto: il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente Donald Trump al vertice di Singapore del 12 giugno 2018. Fonte: @Scavino45 di Dan Scavino Jr., direttore dei social media della Casa Bianca e assistente del presidente.

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