Nuclear Abolition News and Analysis

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IDN Global News

L’agenda per il disarmo del capo delle Nazioni Unite incontra delle difficoltà

Di Jayantha Dhanapala

La nuova agenda per il disarmo del Segretario generale delle Nazioni Unite denominata “Garantire il nostro futuro comune”, non sembra in grado di assicurare il nostro futuro comune con gli attuali attori,” scrive Jayantha Dhanapala, ambasciatore in pensione dello Sri Lanka ed ex Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per il disarmo. “Dobbiamo attendere un cambio degli attori oppure cercare fra le macerie dei negoziati falliti per una nuova partenza. Ma ciò dipende dagli imprevedibili Trump e Kim Jong Un,” aggiunge.

Le comunità religiose sollecitano la conferenza di Ginevra a preparare il cammino verso un mondo libero dalle armi nucleari

di Jamshed Baruah

Fonte della foto: LankaNewsWeb.

GINEVRA (IDN) – Diverse organizzazioni religiose e privati cittadini fanno appello agli Stati riunitisi all’ONU in Ginevra per risparmiare il mondo da una catastrofe nucleare e promuovere lo sviluppo sostenibile per il bene dell’umanità, affermando imperativi morali ed etici.

From Tlatelolco to the UN Nuclear Weapon Ban Treaty – Italian

Da Tlatelolco sul Trattato sul divieto di armi nucleari delle Nazioni Unite

Punto di vista di Jorge Alberto López Lechuga

Jorge Alberto López Lechuga è responsabile della ricerca e della comunicazione dell’Agenzia per il divieto delle armi nucleari in America Latina e nei Caraibi (OPANAL). Le opinioni espresse in questo articolo non riflettono necessariamente quelle della OPANAL e dei suoi Stati membri.- Redazione

MESSICO (IDN) – Il 2 febbraio il governo degli Stati Uniti ha pubblicato il 2018 Nuclear Posture Review (NPR), che include la strategia per aumentare il ruolo delle armi nucleari nella sicurezza nazionale. L’NPR prende in considerazione la necessità di raddoppiare il budget militare dal 3% al 6,4% per modernizzare l’arsenale degli Stati Uniti. Ciò significherebbe un investimento di 1 trilione di dollari nei prossimi 30 anni. Afferma inoltre che espandere “le opzioni nucleari statunitensi in modo flessibile, per includere opzioni a basso rendimento, è ora importante per preservare una deterrenza credibile contro l’aggressione regionale”, una strategia che innalzerà “il limite nucleare”.

Trump aspetta il “Momento magico” per bandire le armi nucleari

Articolo di Shanta Roy

Trump aspetta il “Momento magico” per bandire le armi nucleari  Articolo di Shanta Roy  NAZIONI UNITE (IDN) – Il Nuclear Posture Review (NPR) del 2018, pubblicato il 2 febbraio, delinea una pericolosa rottura col passato e sembra riflettere un impegno deciso degli USA a utilizzare le armi di distruzione di massa più pericolose del mondo, sebbene gli Stati Uniti siano solamente un bersaglio di “attacchi strategici non nucleari significativi”, come lo sono gli attacchi informatici.  La nuova presa di posizione che emerge dal documento, che amplia le giustificazioni che possono portare alla guerra nucleare, dovrebbe essere considerata anche alla luce delle dichiarazioni contraddittorie del Presidente Donald Trump su temi quali cambiamento climatico, accordo nucleare con l’Iran e, soprattutto, l’utilizzo delle armi nucleari.  Inoltre, in occasione dello “State of the Union Address”, il 30 gennaio, un discorso in cui vengono rilasciate delle dichiarazioni importanti sulla politica americana, il Presidente ha affermato: forse, nel futuro, ci sarà un “momento magico” in cui i Paesi di tutto il mondo decideranno, tutti insieme, di eliminare le armi nucleari.   Purtroppo, ha proseguito, “questo momento non è ancora arrivato, sfortunatamente”.  Tuttavia, il momento magico sembra lontano e, per lo più, una fantasia politica, specialmente sotto l’amministrazione di Trump.  Jayantha Dhanapala, un ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite che si occupava di disarmo ha dichiarato all’IDN che la maggior parte dei commenti sulla Nuclear Posture Review dell’amministrazione di Obama, esternati negli anni precedenti, lamentavano il fatto che, per essere un leader visionario che aveva promesso un mondo senza nucleare, Obama non riuscì a fare abbastanza per rifiutare qualsiasi possibile utilizzo delle armi nucleari.  “Il documento sulla politica di Trump si spinge più avanti, promettendo di costruire nuove armi e di usarle per davvero. Non c’è, dunque da stupirsi che l’orologio dell’apocalisse era stato impostato a due minuti alla mezzanotte o Armageddon”, ha affermato.  Dhanapala, ex Presidente di Pugwash (2007-17), ha affermato che è “prevedibile un aumento significativo delle spese militari negli USA, a cui seguirà una risposta simile da parte degli altri Stati dotati di armi nucleari”   Giustificando le intenzioni belliche di Trump, l’ambasciatore degli USA alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha dichiarato che l’NPR assicura che “gli Stati Uniti rimangano flessibili e ben preparati per le minacce specifiche che affrontiamo oggi”.  "Vogliamo vedere un mondo senza armi nucleari, ma la nostra politica nucleare dev’essere ancorata alla realtà del mondo in cui viviamo, in cui regimi aggressivi, come la Corea del Nord, minacciano noi e i nostri alleati, con le loro politiche illegali sul nucleare e le armi balistiche”, ha affermato. In un editoriale intitolato “Playing with Fire and Fury on North Korea”, il New York Times ha scritto, il 2 febbraio, che “aumenta le probabilità di un’azione militare americana unilaterale” nei confronti della Corea del Nord.   “Al quale rispondiamo: no”, ha avvisato il Times, spiegando che è come se Trump stia costruendo una giustificazione per la guerra basata su un “ragioni emotive”, citando il caso di uno studente americano, Otto Warmbier, morto l’anno scorso dopo essere stato imprigionato in Corea del Nord. Oltre a voler minacciare di vendicarsi contro il nemico percepito, utilizzando le armi nucleari, l’ultimo NPR sottolinea vari scenari terribili, fra cui un rafforzamento significativo dell’arsenale nucleare degli USA; lo sviluppo di due nuove armi nucleari marine; la proposta di sviluppare almeno 12 nuovi sottomarini della classe Columbia, che saranno operativi nel 2031; lo sviluppo e il dispiegamento di 100 nuovi missili di terra che sostituiscano i missili Minute-man. Le armi marine includeranno un missile balistico lanciato da un sottomarino e un missile cruise lanciato dal mare. Secondo i dati del Congressional Budget Office, i nuovi programmi nucleari americani potrebbero costare fino a 1,2 trilioni di $.  John Burroughs, direttore esecutivo del Lawyers Committee on Nuclear Policy di New York, ha affermato che l’NRP ignora gli obblighi legali internazionali degli Stati Uniti e aumenta il rischio di una guerra nucleare.  L’NPR di Trump, ha detto, afferma praticamente che “la condotta delle operazioni nucleari rispetterebbe la legge sul conflitto armato.” Una relazione sulla strategia nucleare del 2013 affermava che tutti i piani per l’utilizzo delle armi nucleari dovevano “per esempio, applicare i principi di distinzione e proporzionalità e cercare di minimizzare il danno collaterale alla popolazione e agli obiettivi civili.”   Nelle apparizioni pubbliche dello scorso autunno, Nurroughs affermò che i comandanti attuali e passati del Comando Strategico avevano dichiarato che gli ordini di usare le armi nucleari in violazione della legge sarebbero rifiutati.  La verità è che le armi nucleari non possono essere usate nel rispetto di quella legge, soprattutto poiché i loro effetti indiscriminati renderebbero impossibile distinguere fra obiettivi militari e popolazione e infrastrutture civili” ha affermato.  Inoltre, ha proseguito Burroughs, l’NPR allarga l’ambito di utilizzo delle armi nucleari, identificando nuove circostanze in cui potrebbero essere usate; ad esempio, in risposta ad “attacchi non nucleari strategici”, fra cui gli attacchi informatici.  "Questo cambiamento va in direzione opposta all’impegno dell’NPT di ridurre il ruolo delle armi nucleari nelle politiche di sicurezza, al fine di facilitare il disarmo. È contrario al requisito di buona fede nel perseguimento del disarmo, e aumenta il rischio di una guerra nucleare.”  Per esempio, ha spigato, gli attacchi informatici presunti e difficili da attribuire a qualcuno potranno essere considerati come un possibile pretesto per ricorrere alle armi nucleari; si tratta di un cambiamento che sarà piuttosto rischioso, qualora altre potenze nucleari emulassero la politica degli USA.  Rick Wayman, direttore del programma della “Nuclear Age Peace Foundation”, ha affermato: "il documento non contiene alcun riferimento all’Articolo IV del trattato delle Nazioni Unite sulla non proliferazione delle armi nucleari, che obbliga gli USA e le altre potenze nucleari firmatarie del trattato a negoziare il disarmo nucleare in buona fede.”  Questa posizione dà un segnale di un cambiamento radicale e pericoloso della direzione della politica nucleare degli USA, al punto che gli stati della NATO saranno costretti a rivalutare le loro posizioni per non accettare e supportare automaticamente gli USA in questa nuova politica nucleare, ha aggiunto.  Secondo la Federazione degli scienziati americani, la Russia possiede circa 4.300 testate nucleari, rispetto alle 4.000 degli USA; la Francia 300, la Cina 270 e il Regno Unito 215; si tratta dei cinque stati permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.   Dietro di loro, si trovano le altre quattro potenze nucleari: Pakistan (140 testate nucleari), India (130), Israele (80) e Corea del Nord (15). Kingston Reif, direttore delle politiche di disarmo e riduzione delle minacce della Arms Control Association, ha affermato che il nuovo NPR è in rottura con la politica passata degli USA e si “allinea alle strategie nucleari più aggressive e impulsive del Presidente Trump.”  Joan Rohlfing, presidente della Nuclear Threat Initiative, ha affermato che l’NPR non fa riferimento, in alcun modo, a una visione degli USA di un mondo senza armi nucleari, un  concetto che Washington aveva precedentemente ribadito per decenni.  "In definitiva, questo NPR afferma che abbiamo bisogno di più armi e di più motivi per utilizzare le nostre armi nucleari, per difendere la nostra sicurezza nazionale…. Ciò minaccia, realmente, i nostri obiettivi di non proliferazione e ci rende meno sicuri nel tempo”, ha affermato.  David Krieger, presidente della Nuclear Age Peace Foundation, ha dichiarato: "La proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari è l’unica scelta razionale. I leader mondiali devono subito fare il passo giusto e firmare il Trattato per la proibizione delle armi nucleari che è stato presentato, per essere firmato, alle Nazioni Unite, il 20 settembre del 2017.” [IDN-InDepthNews – 6 febbraio 2018] Foto: il vice segretario alla Difesa, Patrick M. Shanahan, al centro, il Sottosegretario di Stato per gli affari politici, Thomas A. Shannon Jr., a sinistra, il vice segretario per le politiche energetiche, Dan Brouillette, parlano alla stampa durante il Nuclear Posture Review del 2018 presso il Pentagono, in data 2 febbraio 2018. Foto del DoD scattata dal sottoufficiale di prima classe della Marina, Kathryn E. Holm

NAZIONI UNITE (IDN) – Il Nuclear Posture Review (NPR) del 2018, pubblicato il 2 febbraio, delinea una pericolosa rottura col passato e sembra riflettere un impegno deciso degli USA a utilizzare le armi di distruzione di massa più pericolose del mondo, sebbene gli Stati Uniti siano solamente un bersaglio di “attacchi strategici non nucleari significativi”, come lo sono gli attacchi informatici.

Il Congresso degli Stati Uniti d’America impedirà legalmente una III Guerra Mondiale?

Di Shanta Roy

NAZIONI UNITE (IDN): il comportamento estremamente imprevedibile del presidente degli Stati Uniti d’America in merito alle armi nucleari (e le sue minacce pubbliche di “distruggere totalmente” la Corea del Nord) hanno scatenato una forte reazione politica da parte degli attivisti contro la guerra e contro le armi nucleari.

La conferenza di Ulaanbaatar mette in risalto il ruolo dei singoli paesi nel processo di disarmo nucleare.

A cura di Jamshed Baruah

Foto: The Blue Banner

NEW YORK | ULAANBAATAR (IDN) – Mentre approvava all’unanimità l’imposizione di sanzioni più dure nei confronti della Repubblica Democratica Popolare (RDP) di Corea, in risposta al sesto, e più potente, test nucleare effettuato dalla nazione agli inizi di settembre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha richiesto la ripresa dei colloqui a sei (Six-Party Talks).

Sollecitando i negoziati multilaterali, che coinvolgono Cina, RDP di Corea, Giappone, Repubblica di Corea, Federazione Russa e Stati Uniti d’America, il Consiglio dei 15 ha espresso il proprio “impegno verso una soluzione pacifica, diplomatica e politica della situazione in atto nella penisola coreana.

La Commissione ONU è scettica in merito alle sanzioni alla Corea del Nord

A cura di Ramesh Jaura

La Commissione ONU è scettica in merito alle sanzioni alla Corea del Nord A cura di Ramesh Jaura BERLINO | NEW YORK (IDN) – Sei giorni prima di approvare all’unanimità l’imposizione di misure più severe alla Repubblica Popolare Democratica (RPD) di Corea, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ricevette un rapporto, tutt’altro che incoraggiante, sull’applicazione delle sanzioni inflitte finora. Il rapporto, presentato al Consiglio il 5 settembre dalla Commissione di Esperti delle Nazioni Unite che monitora l’applicazione delle sanzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza contro la Corea del Nord, sostiene: “La blanda attuazione del regime sanzionatorio e le tecniche di evasione della nazione, in continua evoluzione, minacciano gli obiettivi delle risoluzioni, che auspicano l’abbandono, da parte della RPD di Corea, delle armi di distruzione di massa e la sospensione di tutti i programmi e le attività ad esse correlati”. Tale rapporto aggiunge: “Nonostante l’aumento della frequenza con cui gli stati membri presentano al Consiglio di Sicurezza i rapporti relativi all’attuazione a livello nazionale, l’effettiva applicazione delle sanzioni è ben lontana da quanto è necessario per raggiungere l’obiettivo centrale della denuclearizzazione”. Tali osservazioni ribadiscono il concetto, espresso della Commissione ONU nel rapporto presentato a febbraio 2017, che affermava: “Il ritmo e l’intensità senza precedenti dei test missilistici, balistici e nucleari, ha aiutato la nazione a raggiungere traguardi tecnologici sulla potenzialità delle armi di distruzione di massa e indica che questa frequenza è destinata a continuare”. Il rapporto presagiva: “Gli obiettivi definiti dalle risoluzioni, per il conseguimento della denuclearizzazione e di una soluzione pacifica della situazione, sembrano sempre più lontani”. L’ultimo rapporto della Commissione di Esperti ONU afferma: “La RDP di Corea ha fatto dei significativi passi in avanti, a livello tecnologico, nell’ambito delle potenzialità delle proprie armi di distruzione di massa, sfidando il regime sanzionatorio più completo e mirato della storia delle Nazioni Unite”. Lo stesso rapporto aggiunge: “In seguito ai due test nucleari del 2016, che condussero all’adozione delle risoluzioni 2270 (2016) e 2321 (2016), la nazione ha fortemente accelerato il proprio programma di test sui missili balistici, arrivando addirittura a 14 lanci nel 2017, inclusi i due lanci intercontinentali di missili balistici segnalati”. La Commissione ONU osserva che, nel 2017, lo stato nordcoreano ha testato “nuovi sistemi di missili balistici, che mostrano un notevole progresso nella diversificazione degli impianti e della portata, nonché un più breve lasso di tempo tra la presentazione e il lancio dei nuovi missili”, aggiungendo: “Stando a quanto riferito, il paese prosegue con le attività nucleari vietate, producendo a Yongbyon materiale fissile destinato alla fabbricazione di armi e relegando la costruzione e la manutenzione a Punggye-ri (l’unico sito adibito ai test nucleari conosciuto della Corea del Nord)”. Secondo la Commissione ONU, lo stato nordcoreano continua a violare l’embargo delle armi e le forti sanzioni finanziarie e settoriali, attraverso l’esportazione di quasi tutte le materie prime vietate nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, generando introiti per almeno 270 milioni di dollari durante il periodo tra il 2 febbraio e il 5 agosto 2017, “mostrando che l’aggiramento del regime sanzionatorio va di pari passo con il suo inasprimento”. La Commissione, coordinata dal britannico Hugh Griffiths, membro dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) comprende: Benoit Camguilhem, Dmitry Kiku, Stephanie Kleine-Ahlbrandt, Youngwan Kim, Maiko Takeuchi, Neil Watts e Jiahu Zong. L’ultimo rapporto della Commissione ONU sottolinea che la RPD di Corea continua a violare le sanzioni finanziarie, collocando agenti all’estero per eseguire transazioni finanziarie per conto degli enti nazionali. “Le istituzioni finanziarie di numerosi stati membri, consapevolmente o meno, hanno fornito servizi bancari corrispondenti ad aziende e persone fisiche di copertura della RPD di Corea impegnate in attività proibite”. Tra l’altro, le aziende straniere mantengono collegamenti con le istituzioni finanziarie del paese, costituite come sussidiarie o imprese in partecipazione in violazione delle risoluzioni. “Il coinvolgimento del personale diplomatico della RPD di Corea nelle attività commerciali e la locazione della proprietà dell’ambasciata generano introiti considerevoli e sono favoriti da molteplici pratiche finanziarie ingannevoli,” sostiene il rapporto. Tra i paesi menzionati dalla Commissione vi sono: Bulgaria, Germania, Polonia e Romania. Stando al rapporto, la Germania ha adottato le misure necessarie per impedire tali attività da parte dei diplomatici nordcoreani. Tali attività finanziarie illecite, afferma la Commissione ONU, beneficiano della mancanza di strutture interne, regolatorie e legali, appropriate, che renderebbero effettive le risoluzioni anche in molti paesi dell’Asia. Citandolo come caso esemplare, il rapporto prosegue: “A febbraio 2017, a seguito della sospensione delle importazioni da parte della Cina, la RPD di Corea ha deviato il carbone verso altri stati membri, che includono Malesia e Vietnam, e lo ha spedito attraverso paesi terzi. Le indagini condotte dalla Commissione rivelano che il paese sta deliberatamente utilizzando canali indiretti per esportare merci proibite, aggirando le sanzioni. “La RPD di Corea, guidata dal Maritime Administration Bureau (MAB), ha continuato a perfezionare le proprie tattiche di evasione, man mano che gli stati membri adottavano misure per ridurre il numero di imbarcazioni del paese battenti bandiera straniera.” Ciò ha portato anche ad un aumento delle navi con bandiera dell’RPD di Corea, molte delle quali sono, formalmente, di proprietà o gestite da aziende straniere, violando le risoluzioni.” La Commissione informa che continuerà a indagare sulla “diffusa presenza di cittadini nordcoreani in Africa e Medio Oriente, in modo particolare nella Repubblica Araba di Siria, che agiscono per conto o su istruzioni degli enti preposti, includendo il loro coinvolgimento in attività proibite, quali il commercio di sistemi missilistici terra-aria”. Secondo la Commissione, è alquanto probabile che il perseguimento dei programmi missilistici nucleari e balistici da parte della RPD di Corea continui a un ritmo veloce, a giudicare dalle dichiarazioni del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, che includono il suo discorso di Capodanno 2017, in cui ha affermato che “nel 2016, la RPD di Corea ha conseguito lo status di potenza nucleare, […] ha condotto il primo test per la bomba all’idrogeno, nonché test di vari mezzi d’attacco e di testate nucleari” ed “è entrata nella fase finale di preparazione per il lancio di prova del missile balistico intercontinentale”. Rispondendo apparentemente ad alcuni suggerimenti della Commissione ONU, il Consiglio di Sicurezza ha deciso, in data 11 settembre, di imporre alla RPD di Corea una valanga di nuove sanzioni, che includono il divieto di vendita di liquidi di gas naturale alle nazioni dell’Asia nord-orientale e di esportazioni tessili, ma nel contempo proibiscono agli stati membri di fornire visti lavorativi ai propri cittadini. In base ai termini della risoluzione 2375 (2017), il Consiglio ha condannato nel modo più assoluto il test nucleare di Pyongyang del 2 settembre, affermando che l’azione si è compiuta “in palese disprezzo” della propria risoluzione, riaffermando che la RPD di Corea deve immediatamente cessare tutte le attività relative ai propri programmi missilistici, balistici e nucleari, in maniera totale, documentabile e irreversibile. Tra le nuove sanzioni imposte, vi è un divieto di fornitura, vendita o trasferimento di tutti i condensati e i liquidi di gas naturale alla RDP di Corea, così come di esportazioni di prodotti tessili, quali tessuti e prodotti di abbigliamento. Oltre a ciò, il Consiglio ha stabilito che tutti gli stati membri vietino fornitura, vendita o trasferimento, diretti o indiretti, a Pyongyang di tutti i prodotti petroliferi raffinati oltre i 500.000 barili per un periodo iniziale di tre mesi (dal 1 ottobre al 31 dicembre 2017) e superando i 2 milioni di barili all’anno per un periodo di 12 mesi, a partire dal 1 gennaio 2018, e così via ogni anno. In aggiunta, gli stati membri non fornirebbero, venderebbero o trasferirebbero petrolio greggio alla RDP di Corea oltre la quantità fornita, venduta o trasferita da detto stato nei 12 mesi antecedenti all’adozione della risoluzione.11 settembre. Per di più, il Consiglio ha deciso di prorogare un certo numero di sanzioni esistenti, che includono il congelamento delle attività supplementari di un individuo e che sono da imporsi sia un divieto di viaggio che un congelamento dei beni su tre enti aggiuntivi, entrambi allegati al testo. [IDN-InDepthNews – 12 settembre 2017] Foto: I raduni dei soldati dell’esercito acclamano il successo del test della bomba all’idrogeno. Crediti: Rodong Sinmun.

BERLINO | NEW YORK (IDN) – Sei giorni prima di approvare all’unanimità l’imposizione di misure più severe alla Repubblica Popolare Democratica (RPD) di Corea, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ricevette un rapporto, tutt’altro che incoraggiante, sull’applicazione delle sanzioni inflitte finora.

Ascoltiamo le voci delle e degli hibakusha che chiedono a tutti gli stati di firmare il Trattato sulla Messa al Bando delle Armi Nucleari

di Daisaku Ikeda, Presidente della Soka Gakkai Internazionale

Tokyo (IDN) – Il Trattato sulla Messa al Bando delle Armi Nucleari, approvato alle Nazioni Unite lo scorso luglio, sarà presto aperto alla firma. Quasi due terzi degli stati membri delle Nazioni Unite hanno preso parte ai negoziati che hanno dato vita a questo trattato, ed è molto commovente assistere ai primi passi concreti verso la sua entrata in vigore. Spero ardentemente che i 122 stati che ne hanno sostenuto l’adozione saranno affiancati da altri che lo sottoscriveranno, così da potere diventare legge internazionale nel più breve tempo possibile.

Gli Stati Uniti si preparano a fronteggiare il trattato sul blocco nucleare con bombe intelligenti

Analisi di Rick Wayman *

WASHINGTON, DC: (IDN) – Il 23 maggio il Dipartimento dell’Energia Americana (DOE) ha rilasciato un comunicato stampa esaltando il bilancio proposto dal presidente Trump per il 2018. Il DOE ha lodato in particolare la proposta di “10,2 miliardi di dollari per il Programma sulle Armi per mantenere e migliorare la sicurezza, e l’efficacia dell’impresa delle armi nucleari”.

Campagna giovanile per un mondo libero dal nucleare alla conferenza di Nagasaki

Di Katsuhiro Asagiri

NAGASAKI (IDN) – Un forum di giovani comunicatori, lanciato dal ministro degli esteri giapponese Fumio Kishida nel 2013, ha esortato la popolazione mondiale a rendersi conto che non solo le armi nucleari richiedono enormi somme di denaro ma rappresentano anche un serio rischio per la pace internazionale, l’ambiente e la sopravvivenza stessa dell’umanità.

I giovani comunicatori si sono incontrati nella città giapponese di Nagasaki, che ha subito un bombardamento atomico insieme ad Hiroshima settantuno anni fa. Si sono impegnati a comunicare l’urgente bisogno di arrivare ad un mondo libero dalle armi nucleari, proponendo una serie di fasi tramite le quali raggiungere l’obiettivo.

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